Il Convento dei Gesuiti in contrada Martusa a Caltabellotta

Casa gesuitica Martusa – Foto Giovanni Purpura

Nel territorio di Caltabellotta, dalla Sp36 proveniente dalla statale 115 in direzione Caltabellotta-Sant’Anna-Burgio, all’altezza di un oleificio, si imbocca una trazzera. Dopo poche decine di metri si giunge al sito denominato dagli abitanti del luogo ‘le case granni di Martusa’.

Il feudo apparteneva agli Amato e ai Del Carretto. Successivamente la proprietà viene trasferita a Lucrezia Amato Lucchesi, a Maria Luna, a Fabrizio del Carretto e nel 1652 ai Gesuiti di Sciacca.

Nel 1767 l’intera proprietà comprendente feudo e fabbricati, fu venduto a privati cittadini da Ferdinando IV di Borbone. Tutto ciò dopo che aveva espulso, da Napoli e dalla Sicilia, i Gesuiti.

Il complesso monumentale risulta formato da due strutture di epoche differenti inglobate intorno ad una torre feudale del XVI secolo. Adiacente ad un monastero gesuitico con chiesetta annessa.

Case Martusa prima del crollo

foto di Giovanni Purpura, anno 2016

Gli affreschi come si può notare dalle foto, erano di grande pregio, per troppo tempo lasciati in totale stato di abbandono.

Affresco della volta – Foto Giovanni Purpura
Stato di conservazione e tutela

Casa gesuitica Martusa – Foto Giovanni Purpura, anno 2016

Sembrerebbe plausibile, per stile e qualità degli affreschi della chiesetta, un confronto con quelli di Palazzo Principe ad Aragona (AG), costruito intorno alla fine del 1600 e attuale sede del Municipio, attribuiti alla cerchia del pittore fiammingo Borremans (1670 – 1744).

In una posizione predominante della volta, troviamo la rappresentazione di Sant’Ignazio di Loyola, un religioso fondatore dell’Ordine Gesuita o della Compagnia del Gesù. Proclamato santo nel 1622 da papa Gregorio XV. Figura significativa per la confraternita, per questo posto accanto alla rappresentazione di Gesù Cristo, al centro della volta.

Dopo il crollo

foto di Giovanni Purpura, anno 2021

Sono ormai andati in rovina in modo irrecuperabili. Questo video mostra lo stato attuale dei luoghi in seguito ad un recente crollo della chiesetta.

Un luogo dall’incredibile bellezza che si sarebbe potuto salvare con una pronta azione da parte dell’istituzione di tutela culturale. Una grave perdita per la Sicilia!

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