La magia dei tulipani siciliani

Su un colle del suggestivo ed incontaminato versante meridionale delle Madonie, sorge la cittadina di Blufi. Famosa per i suoi magici tulipani, è per questo chiamata l'”Olanda di sicilia”.

Fino al 1972, l’ex frazione di Blufi, ricade nel comune di Petralia Soprana.

Nello stesso anno si eleva a comune a sé stante. Un centro rurale la cui economia è prevalentemente legata all’agricoltura e alla pastorizia. Notevole è la vocazione all’agriturismo. Blufi è uno dei “paesi albergo” del Parco delle Madonie più visitato. Un’iniziativa intelligente e innovativa che ha permesso a questi centri dell’entroterra siciliano di sostenersi economicamente. Sfruttare le proprie potenzialità e risorse, attraverso la riconversione e l’utilizzo delle vecchie abitazioni e case rurali in alloggi turistici. Scelta che si è rivelata una grande risorsa.

Blufi gode di una posizione ottimale per poter garantire una vacanza completa. Offre la possibilità di partecipare a sport invernali ed estivi, escursioni naturalistiche, itinerari storici e cammini spirituali.

La presenza del santuario mariano, rende Blufi meta di pellegrinaggio di credenti e curiosi. Nei pressi del santuario della “Madonna dell’olio” affiora dalla terra un olio minerale, dai poteri curativi miracolosi, capace di curare malattie della pelle e vermifugo. Questo fenomeno attira i visitatori che lo definiscono l'”oro nero”. La storia di questo luogo è collegata ad una leggenda. Infatti, si racconta che l’olio di questa sorgente fosse prima commestibile, ma qualcuno ne prelevava troppo, tanto che si trasformò in un liquido nero.

Tulipani rossi

Da qualche anno la stessa zona del santuario è diventata meta turistica primaverile irresistibile. Gli amanti della bellezza naturale e della fotografia, non riescono a rinunciare a farvi visita.

dentro un quadro…

La sensazione è di essere entrati a far parte di un quadro di Monet. Sembra di navigare in un mare di fiori rossi immersi in una travolgente atmosfera fatata.

Inaspettate distese verdi di frumento, costellate da fiori selvatici che tingono di rosso i prati ed inebriano di profumo il magico luogo. Proprio come le tele del famoso pittore impressionista.

I tulipani di Blufi sono ormai divenuti una vera e propria attrazione ed offrono uno spettacolo inedito gradevolissimo, tanto che in molti paragonano questo scorcio all’impareggiabile Olanda…esagerando ovviamente. Se vuoi vedere i campi di tulipano in fiore, da Marzo a Maggio il richiamo alla bellezza di questo luogo è forte. Sono migliaia i visitatori. Curiosi e desiderosi di immortalare le distese di prato infiammate di rosso vivo.

Migliaia di tulipani selvatici, crescono spontaneamente tra mandorli ed ulivi secolari. Una specie alloctona di origine ignota e molto resistente. Uno spettacolo mozzafiato che incanta tutti, con viste da sogno.

Un evento naturale che non si cura ne teme l’intervento dell’uomo. Protagonista ed artefice delle bellissime pennellate di rosso per la campagna madonita è Tulipa raddii Reboul, dal nome del botanico fiorentino. Un tulipano scarlatto presente anche in altre zone della Sicilia, ma siciliano non è. Una specie di antica coltivazione e di probabile origine orientale che nel corso degli ultimi anni è stata segnalata in varie zone.

Una strana popolazione…

Come si può verificare, giunti sul luogo, i tulipani, seppur numerosi, risultano assenti nei terreni limitrofi ed incolti. Sono invece confinati all’interno di un seminativo esteso pochi ettari, posto a margine del santuario. La posizione dei bulbi si trova a circa 50 cm di profondità, caratteristica che li rende inoffensivi.

Sembra che necessitino della coltivazione e dell’aratura del terreno, ma è una pianta forte e la spiegazione di questa proliferazione è molto semplice.

Prima di tutto bisogna analizzare la specie e tenere presente che stiamo parlando di una bulbosa. Fondamentale è osservare il contesto ed il resto del territorio…Pertanto, fatte tutte queste considerazioni, risulta possibile formulare l’ipotesi che l’origine di questo popolamento sia riconducibile alla presenza del santuario stesso o del cimitero annesso. Per via di omaggi floreali ai defunti o coltivazione della specie all’interno delle aiuole e comunque per processi voluti dall’uomo.

Tanto che la specie scompare al di fuori del perimetro di pertinenza. Inoltre è risaputo che ad una prima introduzione dei bulbi, si può verificare la dispersione di bulbi e parti di essi che vanno a formare le nuove unità. Questo attraverso il taglio accidentale da parte dei vomeri dell’aratro, proprio come accade con i bulbi del canneto, ragione per cui viene sconsigliata questa procedura se lo si vuole eliminare. Allo stesso modo, anche qui, il continuo rimaneggiamento del terreno ha dissotterrato gli organi epigei disseminandoli all’interno della superficie, così da moltiplicarli.

I tulipani di Blufi hanno contribuito notevolmente a questo forte richiamo nell’entroterra madonita. Oggi gli abitanti hanno consapevolezza di questa importante ricchezza, cogliendone il valore, ma anche la funzionalità attrattiva ed economica. Ragione per cui questi fiori vengono tutelati.

Presente in escursioni